Leggerò certamente questo romanzo di Giovanni Grasso su un profilo che richiama quello dell’Autore del “Piccolo Principe”. Di entrambe le storie – soprattutto nel “finale” – si conosce davvero troppo poco…
Indirizzare il dito verso sé stessi non è solo anticonformismo.Il più delle volte la colpa è “anche mia”. Qualche volta, “solo mia”.Ne sono realmente consapevole?
Guerra e Pace. Morte e Vita.In Tolstoj, come in moltissimi altri, scrivere è parlarci per Simboli.Occorre Tempo per leggere e Coraggio per interpretare.
Accettarsi è uno “sport” coraggioso e complesso, direttamente proporzionale alla profondità e -inversamente – alla superficialità dell’animo.Considerata la meta finale di tutti e di ciascuno, ne traluce Sapienza.
Uno sherpa che scala, e che lo fa alla grande.Un uomo “di servizio”, originario di un grande Paese, il Nepal, che arriva in vetta. Anzi, “in vette”. Tutti e 14 gli 8000, in un tempo record.Che significa?
La Guerra di Troia corrisponde ad un magnificente “Simbolo”.La sua verità storica, che Schliemann genialmente provò, non fa che rafforzarne la potenza evocativa.Cosa cela, è appannaggio di “profondi”.
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