Ernesto Bozzano (1862-1943), genovese di nascita, è stato un positivista e, in origine, un fiero avversario di tutto ciò che non sapeva (o non poteva) spiegarsi.
Dopo aver letto qualche articolo ritratto dalla Revue Philosophique, si dedicò alla ricerca psichica, intuendo che è “vera Scienza” quella che – pur senza indulgere in facili credulonerie – si apre tuttavia a ciò che (ancora) non si sa; non, piuttosto, quella che si arrocca su ciò che (già) si sa.
Quest’ultima fu, peraltro, la posizione di partenza di molti dei detrattori di Gustavo Adolfo Rol, compresi Piero Angela e Tullio Regge.
L’opera monumentale del Bozzano andrebbe rivalutata, anche al fine di dare “a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”.
Suggerisco in proposito agli interessati di muovere da “Conversazioni medianiche tra viventi”, per poi eventualmente approfondire.
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