Giulio Bacosi

La ragazza e il rider ferito per difenderla «Avrei voluto prendere io la coltellata»

Sono sempre stato convinto che è nella Semplicità più profonda che si cela la più potente Generosità.

 «Avrei voluto prenderla io quella coltellata». Alice è in camera sua, in una palazzina elegante a dieci minuti dal centro di Verona. Il nome è di fantasia, perché ha solo 17 anni e perché — come dicono mamma e papà — «anche adesso va protetta».

È per difendere lei che, sabato, è intervenuto Michele Dal Forno, il rider di 21 anni che stava consegnando delle pizze e che l’ha notata mentre discuteva con due minorenni. «Le ho chiesto se stesse bene, mi ha risposto di sì ma si capiva che era preoccupata», ha raccontato. Uno dei ragazzini, appena 16 anni, si è avvicinato con le mani in tasca. «Ha tirato fuori il coltello e con un colpo mi ha tagliato la faccia». Una ferita che dalla bocca arriva all’orecchio sinistro. «I medici dicono che la cicatrice rimarrà ma che la chirurgia può fare grandi cose. Lo spero tanto…». Su internet è partita una raccolta fondi: in 24 ore, quasi 40mila euro.

Intanto Alice e la sua famiglia osservano in disparte ciò che sta capitando. Sono sconvolti. «Il ragazzo che ha dato la coltellata era stato un mio compagno di scuola — ha spiegato alla polizia — e avevo deciso di troncare ogni rapporto. Quando si è avvicinato al fattorino, che conoscevo di vista, ho detto a tutti di lasciar perdere. Poi è partito il colpo: credevo gli avesse dato un pugno e invece c’era tutto quel sangue che usciva dal viso…».

Il sedicenne è fuggito ma i poliziotti l’hanno cercato per ore, fino ad arrestarlo coi complimenti del questore. A coordinare l’intervento è stata la dirigente delle Volanti, Vanessa Pellegrino: «Ciò che ha fatto quel 21enne è importante e va ringraziato: la sicurezza di una città passa anche attraverso il senso civico dei suoi abitanti e la collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine. L’indifferenza non fa che favorire la criminalità».

Restano alcuni dettagli da ricostruire. Lo scorso anno il minore si era rifatto vivo con l’ex compagna di scuola; subito i genitori si erano preoccupati, intuendone la pericolosità, e avevano fatto partire una segnalazione. A quel punto era di nuovo sparito. Fino a sabato, quando con l’amico si è presentato di fronte ad Alice, non è chiaro con quali intenzioni. Di certo, però, in tasca nascondeva il coltello.

«Mia figlia è sotto choc — racconta la mamma — trascorre le giornate a letto, non va a scuola, ha smesso anche di mangiare. Siamo molto preoccupati, cerchiamo di starle vicino…».

La ragazza ha mandato un messaggio a Michele per dirgli che le dispiace tantissimo per ciò che gli è successo. E anche ora ripete ai genitori che avrebbe preferito prendersela lei, quella coltellata. «Deve ricominciare a vivere — riflette il padre — e dev’essere una vita non pervasa da terrore e intimidazione».

La famiglia vorrebbe incontrare il rider, appena si calmeranno le acque. «Diremo direttamente a lui ciò che pensiamo e del nostro dolore. In questo momento — prosegue il papà — voglio sappia che siamo solidali e vicini ai suoi genitori, profondamente costernati per ciò che ha dovuto subire. Sono cose che non dovrebbero capitare. Purtroppo, questa è la nostra società: sempre più egoista. Ma è bello che ci sia ancora qualcuno che si interessa degli altri».

(Corriere della Sera)

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