Giulio Bacosi

La poesia di Gazzè “Col buio intorno ci ha salvato l’arte”

L’Albero è un simbolo ancestrale i cui rami richiamano l’Armonia cosmica, resa magicamente visibile a chi sa scorgervela.
Bravo Max Gazzè!

Max Gazzè è tornato con un nuovo album, all’indomani della sua partecipazione al Festival di Sanremo con Il farmacista e nel bel mezzo della pandemia che ha “silenziato” gran parte del mondo della musica. Mentre Daniele Silvestri al suo fianco a proposito dello stallo dei live dice «Sono certo che Franceschini vuole fare un sacco di cose, ma non sa come e comincia a diventare ridicolo», Gazzè annuncia che tornerà in concerto questa estate con “tutto il suo staff”, intanto manda in giro le nuove canzoni di La matematica dei rami, un album registrato in presa diretta con la Magical Mistery Band, che si è mossa, ha respirato, ha ragionato, come un corpo unico, cercando di dare vita ai sogni musicali e poetici di Gazzè. Un bel disco, insomma, ennesimo passo nel lungo viaggio di esplorazione alla ricerca del segreto della musica che Gazzè sta compiendo da anni e che stavolta ha fatto con la “misteriosa” band, che comprende anche Silvestri.

«È stato un incontro magico», dice Gazzè, «in realtà sono entrato a gamba tesa nel loro progetto, gli ho detto “ho bisogno di voi per realizzare questa cosa che ho in mente”. Il tutto non in una cantina ma in luogo bellissimo che è uno studio diventato casa, in un periodo in cui è stato il nostro rifugio. Ho ritrovato l’entusiasmo di un bambino che inizia a suonare per la prima volta, non ho suonato il basso in nessun brano e Daniele è il tastierista del gruppo, mettendo insieme eccellenze non solo tecniche ma creative». Non essere il “compositore” ha messo Gazzè in una condizione diversa dal solito? «E in questo periodo in cui c’era il buio intorno a noi siamo riusciti a creare un’isola dove abbiamo creato bellezza, siamo riusciti a immergerci nell’arte lì dove c’era decadenza, condividendo la vita. E non voglio tornare a una “nuova normalità”, ma a riprendere la nostra attività come prima».

(Fonte: Repubblica)

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