Giulio Bacosi

Sintonia solidale

https://www.giuliobacosi.it/wp-content/uploads/2021/02/Bacosi_20210222.mp3
Ascolta il mio intervento in Radio

Abbiamo letto tutti la dichiarazione dei vertici di Confindustria.

C’è la disponibilità ad aprire le fabbriche per agevolare le vaccinazioni, in particolare dei lavoratori e dei loro familiari.

Si tratta di affermazioni in linea con quella “buona fede operosa” inscritta all’art.1 della Carta, alla cui stregua – come a tutti noto – l’Italia è una Repubblica democratica fondata “sul Lavoro”.

Una presa di posizione che ci consente inoltre di additare un’altra norma della Costituzione, non sempre rammentata o comunque non sempre tenuta sufficientemente presente dai più (se si escludono autentici “addetti ai lavori” come giuristi ed economisti).

Quell’art.41, alla cui stregua, se da un lato è vero che (per fortuna) l’iniziativa economica privata è libera, dall’altro è parimenti vero che essa non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

I costituenti hanno poi chiamato la Legge a determinare i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

Si tratta di parole che potrebbero dare la stura a considerazioni molteplici e tutt’affatto policromatiche: basti solo pensare alla parola “controlli” e alla relativa valenza strategica.

Massime in un contesto, come quello presente, sconvolto da una pericolosa pandemia: dove, paradossalmente, a più controlli dovrebbero corrispondere meno “lacci e lacciuoli” normativi di varia foggia.

Accontentiamoci, almeno per ora, delle dichiarazioni di Confindustria, che sembrano intanto – di quelle parole – esplicitare una davvero pregnante (ed iconica) didascalia.

Poche Regole chiare, ci salveranno tutti!

Exit mobile version