Giulio Bacosi

Marta Bassino “So cosa voglio e vinco Al Mondiale con serenità”

Sapere chi si è, dove si è e cosa si vuole è tutt’altro che scontato…Forza Marta! forza Italia!
E auguri alla fuoriclasse Sofia, con l’anelito a tornare presto in pista!

Marta gigante. «Anche se magrolina e un po’ svampita di natura, so esattamente chi sono, dove sto e cosa voglio». Bassino Mondiale: a Cortina il suo 4° campionato, il primo da protagonista. Anche se è l’antidiva: 24 anni, piemontese di Borgo San Dalmazzo, caporal maggiore dell’Esercito, detta Bax o Dory per la tenera svagatezza come la pesciolina di Nemo, correrà in 4 eventi, la combinata di lunedì 8, il superG (9), il parallelo singolo (16) e il gigante (18) che è il suo regno: in coppa comanda la classifica con 4 successi e un 3° posto.

Senza Sofia Goggia sente più pressioni?

«Per niente. Se pensassi così, impazzirei. Anche se è stato tosto affrontare l’infortunio di Sofi a Garmisch. La vedevo serena come non mai prima. Surreale. Però in realtà per me non cambia, io continuo a guardare nel mio».

Cosa vede?

«Una ragazza molto felice. E calma. Sono sempre stata così di mio, la meditazione che faccio da due anni mi ha aiutata a trovare una centralità e un equilibrio che fisicamente avevo imparato anche con la ginnastica artistica. Quello che hai dentro lo trasferisci fuori».

Che cosa ha dentro?

«Una leggerezza tutta mia, non so se è un punto di forza ma è il mio modo di essere. Do il giusto peso alle cose. E su questo Lourdes mi ha sempre fatto molto riflettere».

Lourdes?

«Sì, ci sono sempre andata ogni agosto in pellegrinaggio con i nonni e mia madre, prendevamo il treno da Cuneo quando c’era.

Un’esperienza che mi ha fatto pensare tanto: io che ho una vita fortunata, lì è tutto il contrario, ti metti al servizio di chi ha più bisogno. Capisci di cosa è fatto il mondo, e cosa esiste fuori dal mio ambiente privilegiato».

Il suo preparatore, Marco Giordano, sostiene che lei scia come nell’acqua, oltre a fare un 26’’09 nei 200 metri piani.

«È un uomo colto che mi ha insegnato tutto. Mi racconta, mi aggiorna, mi consiglia libri e film. È un lettore vorace. Quest’estate per le mie vacanze in Corsica mi ha passato Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin, di cui poi ho letto anche il Quaderno dell’amore perduto. Ho amato Open di Agassi perché il tennis, e io ci gioco, somiglia allo sci: è la testa che comanda tutto. Per Natale Marco mi ha regalato L’eleganza del riccio.

Adoro le piccole storie».

Perché ci si ritrova?

«Io mi ritrovo in Orgoglio e Pregiudizio. O in Bridgerton, la serie tv: mi ci vedrei bene in quelle epoche lì, mi affascina quella cura per andare al ballo, pettinarsi, mettersi in costume. Che gusto.

Avessi tempo mi farei i boccoli e mi truccherei di più».

Come è diventata sciatrice?

«In modo naturale, lo ero sin da piccola. Mio papà Maurizio, assicuratore che lavora con mamma Elena, è anche maestro di sci. Facevo le gare, ero bravina, sapevo che sarei potuta arrivare in alto ma fino a che punto non immaginavo. Poi tutto è cresciuto, adesso so che questo è il mio posto e che voglio fare esattamente questo»

.I suoi riferimenti?

«Nonno Tino, che non c’è più e mi manca, persona speciale. So che mi guarda da lassù con nonna Franca.

Invece i nonni materni, Bruno e Mary, hanno circa 80 anni e sciano ancora. E tutta la famiglia, la casa che è il mio nido, i miei fratelli, Matteo di due anni più grande, diventato papà di Pietro, che fa il pastore e ha mucche, pecore, galline. Marcolino è invece del 2001. Convivo col mio fidanzato, Marco, allena privatamente una ragazza. In casa è molto collaborativo, più ordinato di me e cucina meglio: io sono una da pasta al pomodoro».

È vero che non ama il freddo?

«Confermo. Lo patisco. Metto doppio strato intimo o so che dovrò fermarmi per scaldarmi i piedi».

La sua carriera scolastica?«85/100 al liceo scientifico a indirizzo sportivo di Limone Piemonte. Letteratura e filosofia le materie preferite, tornassi indietro studierei meglio l’inglese, negata in matematica: se mi chiedete che tempo faccio e quanto prendo, non lo so, meno male che al traguardo c’è la luce verde se sei in vantaggio o rossa se stai dietro».

Il rosso è comparso poche volte quest’anno.

«So quello di cui sono capace. Serve la tecnica, il fisico e la testa, cioè le idee chiare: quando ci sono queste cose, tutto funziona. Ovviamente c’è tanto lavoro dietro e dei bravi allenatori, siamo nelle mani giuste».

Ha amiche nello sci?

«Laura Pirovano, abbiamo legato molto, sta andando forte, aveva solo bisogno di sbloccarsi, ha un bel piedino. Ma io vado d’accordo con tutte».Le donne sono sempre più protagoniste negli sport.

«Non so perché, ma aspettiamo il nostro Sinner e Davide Re nell’atletica, che era anche uno sciatore. C’è una nuova generazione che avanza anche tra i maschi».

Cosa vuole da questo Mondiale?

«Al primo, a Beaver Creek, ero esordiente in Coppa: quasi non sapevo da che parte ero girata.

C’era tutto da scoprire, capire, era solo l’inizio. Adesso arrivo serena e preparata, so perfettamente dove sono e cosa voglio. Di strada ne ho fatta. Quindi vada come vada, me la giocherò, voglio mettermi alla prova. E divertirmi tanto».

(Fonte La Repubblica)

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