Giulio Bacosi

Poche Regole certe ci salveranno tutti

Noi, con Democrazia nelle Regole, sono anni che ci impegniamo su questo fronte.Che è e resta l’unico fronte “basic” sul quale lavorare senza sosta se vogliamo davvero un’Italia CIVILE.#CarismaeCompetenza#NuovoRisorgimentoItaliano#Regole#covid

https://www.corriere.it/digital-edition/CORRIEREFC_NAZIONALE_WEB/2020/08/08/4/pspieghiamo-ai-nostri-ragazzip-pche-senza-regole-rischiamo-tuttip-pma-io-resto-sempre-ottimistap_U32001448737223EBC.shtml?fbclid=IwAR3WeKBKzoutmM-kDqg4zNs9Y19S0YS3vDlHMGiVDcVoSw1CVd9AqSzyJjw

«Spieghiamo ai nostri ragazzi che senza regole rischiamo tutti Ma io resto sempre ottimista»di Margherita De Bac
Il virologo Le Foche: vanno monitorate le situazioni di degrado

roma «Il circolo virtuoso lo abbiamo creato noi e adesso non dobbiamo rovinare tutto con i nostri comportamenti», è moderatamente preoccupato dal rialzo dei contagi Francesco Le Foche, immunologo dell’università Sapienza.

Crede che la situazione non sia così allarmante come si potrebbe pensare leggendo i bollettini quotidiani?

«Sono sorretto da un cauto ottimismo. L’Italia sta attraversando un ciclo favorevole creato dai comportamenti corretti mantenuti durante il lockdown. Però questo ciclo non si auto-mantiene e c’è bisogno ancora del contributo della collettività. Se fossimo capaci di seguire le tre regole base potremmo gestire facilmente l’epidemia e non correre nuovi rischi».

Dunque?

«Dunque mascherina, igiene delle mani e distanziamento sono l’unico modo per tenere indietro il virus. Non c’è altro sistema».

Perché i casi sono in aumento?

«Non sono casi di malattia ma di contagio legati fondamentalmente all’attività sociale dei giovani e al rientro di cittadini positivi da zone altamente infette. Pensiamo ai Paesi dei Balcani che si trovano adesso nelle condizioni dell’Italia tra marzo e aprile, con la curva in crescita esponenziale. In quelle zone la carica virale è alla sua massima espressione ed è capace di riprodurre la malattia, cosa che in Italia è raro grazie al fatto che il virus circola poco».

Come si possono convincere i giovani a cambiare atteggiamento?

«Sono convinto che basterebbe parlargli utilizzando il loro stesso linguaggio e allora capirebbero quanto sia importante dare un contributo alla causa pubblica. A un ragazzo non direi non andare in discoteca perché farebbe il contrario. Gli direi di pensare che esiste un bene collettivo superiore e che se entra in discoteca buttandosi nella mischia può fare del male a tutti. Servirebbero campagne di comunicazione mirate».

Teme l’arrivo di una seconda ondata?

«Non vedo il pericolo della seconda ondata se si andranno a prevenire i rischi dove si possono annidare. Tanti extracomunitari e indigenti vivono in condizioni abitative disastrose, con più persone in pochi metri quadrati. È importante monitorare il territorio per individuare queste situazioni di degrado anche spiegando alla gente, con parole semplici, cosa fare per salvaguardare la propria salute e quella degli altri».

Vaccino antinfluenzale. Perché è più che mai strategico farlo?

«Il vaccino antinfluenzale è un presidio di salute pubblica importantissimo. Lo raccomando a tutti quest’anno. Dobbiamo evitare che gli ospedali si riempiano di malati di influenza. Il vaccino non protegge dal Covid ma da sintomi che sono simili in ambedue le infezioni e la sovrapposizione crea confusione».

(Fonte Corriere della Sera, 8 Agosto 2020)

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