Giulio Bacosi

La forza liberatoria delle regole

Civici senza assistenti

Abbiamo rappresentato più volte come le Regole vadano conosciute e rispettate a prescindere dalle fasi di emergenza.

Ed è l’unico civismo che conta davvero.

Solo chi delle Regole penetra il senso profondo, solo chi ne avverte la conquistante forza “liberatoria”, è davvero “civico”, non abbisogna di “assistenti” e sa adeguarsi spontaneamente ad esse senza viverle come una costrizione ma, piuttosto, concependole come uno strumento che consente di convivere in un contesto ordinato.

Non possiamo come Democrazia nelle Regole – sulla scia di quanto fanno senza sosta le Istituzioni repubblicane nelle ultime ore – che rivolgerci a tutti i nostri concittadini, soprattutto a quelli più giovani: l’estate ci porta ad uscire, a ritrovarci, a divertirci, ma occorre frenare gli istinti (pur a lungo repressi) e muoversi con prudenza, seguendo le indicazioni che ci vengono da chi abbiamo chiamato, in un momento che è ancora molto difficile, a decidere per noi.

Senza se e senza ma

Se si pensa alle disastrose conseguenze economiche che sortirebbe un ulteriore, eventuale stop, ci si avvede della responsabilità enorme che grava sulle spalle di tutti.

Nessuno escluso.

E’ come quando si imbocca una strada senza ritorno, che ammette solo di proseguire senza poter volgersi indietro: occorre avanzare circospetti, attenti, mano nella mano con chi ha più esperienza e può guidarci verso spazi aperti dove la direzionalità diviene di nuovo multicolore, consentendoci di tornare ad orientarci con maggiore libertà e spensieratezza.

Sia la Costituzione, ancora una volta, la nostra guida; lo siano coloro che l’hanno scritta per noi, facendo affidamento sul nostro senso di responsabilità e sulla nostra disponibilità ad essere cittadini, assai più che semplici, slegati e qualunquisti individui.

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